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Palii d'autore - La Mostra ImpossibileMasterpieces on Standards - The Impossible Exhibition
20 December 2024 - 20 May 2025
Complesso Museale Palazzo TrinciPalazzo Trinci Museum Complex, FolignoFolignoFoligno
10.00 - 13.00 | 15.00 - 19.0010:00 AM - 1:00 PM | 3:00 PM - 7:00 PM

Una mostra che fino a ieri era impossibile, oggi diventa realtà. Mai, prima dora, più di due palii di diverse Contrade di Foligno sono stati esposti insieme in un unico luogo perché i palii vinti rimangono gelosamente custoditi negli spazi privati dei palazzi rionali e, una volta assegnati, sono visibili al pubblico solo in rare occasioni. Questa mostra impossibile” è un omaggio alla comunità di Foligno, ai legami solidali, radicati in consuetudini e valori trasmessi nel tempo: emozioni condivise che rafforzano la coesione e il sentimento di appartenenza nel pieno rispetto dellacceso spirito agonistico, della ferrea tradizione che vuole i drappi racchiusi negli inviolabili confini delle mura rionali. 

La Mostra Impossibile raccoglie 13 palii, riprodotti in dimensione reale (scala 1:1) e ad altissima risoluzione.  Per esaltarne i dettagli, i colori e le sfumature, sono leggermente retroilluminati. 

Il Palio della "Giostra della Quintana" 

Il Palio della Giostra della Quintana è molto più di un semplice premio: è il simbolo della vittoria, lornamento supremo, il trofeo più ambito. Una volta conquistato, al termine della competizione, il drappo viene custodito con orgoglio nelle stanze private dei palazzi rionali: motivo di vanto per i vincitori, ispirazione per le future generazioni e, inevitabilmente, oggetto di invidia per gli sconfitti. Lattaccamento dei contradaioli a questo simbolo è così profondo che non è raro vederlo riprodotto in modi inaspettati: nei tatuaggi, sulla pelle dei vincitori, nelle decorazioni di oggetti quotidiani, nelle icone che formano una sorta di costellazione di ex voto dedicati al Dio Marte. Queste rappresentazioni, oltre a segnare il passare del tempo, contribuiscono a mantenere vivo il ricordo quando la gloria comincia a svanire. La valenza simbolica del Palio richiama le pratiche di committenza artistica tipiche del Rinascimento. Gli artisti selezionati dalla commissione dell'Ente Giostra Quintana di Foligno non sono chiamati a una mera esecuzione tecnica, ma a realizzare un'opera che rappresenti l'identità e l'orgoglio dei dieci nobili rioni, incarnando l'onore e il prestigio che questi affidano ai loro cavalieri. Il processo creativo richiede un'immersione totale nel contesto storico e sociale della Giostra. I pittori sono infatti invitati a soggiornare a Foligno per entrare in sintonia con la città, comprendere le rivalità tra i rioni e scoprire i segreti di una tradizione barocca che, sebbene affondi le radici nel passato, è ancora viva oggi. È proprio il barocco, con il suo gusto per lo stupore e la teatralità, a conferire al Palio non solo il valore di un premio, ma quello del vello doro” ambito da tutti. È importante ricordare che la Quintana non ha un carattere sacro, ma esalta le gesta laiche e virtuose di uomini coraggiosi. Il Palio, quindi, deve ottenere lapprovazione del popolo e vincere il giudizio, sovente severo, della piazza.

An exhibition that until yesterday would have been impossible is now a reality. Never before have more than two Palii, Standards, from different Contrade of Foligno been displayed together in a single place, as once awarded, these prized Standards remain jealously guarded in ancient quarters private houses and are only rarely shown to the public. This “Impossible Exhibition” is a tribute to the community of Foligno, to the bonds of solidarity rooted in traditions and values passed down over time - shared emotions that reinforce cohesion and a sense of belonging, all in full respect of the intense competitive spirit and the ironclad tradition that keeps these standards safely within the inviolable confines of the quarter walls.

The Impossible Exhibition brings together 13 palii, standards, reproduced at their original size (1:1 scale) and in extremely high resolution. They are subtly backlit so as to highlight their details, colors, and nuances.

The Palio of the "Giostra della Quintana"

The Palio of the “Giostra della Quintana” is far more than a mere prize: it is the symbol of victory, the ultimate adornment, the most coveted trophy. Once won at the end of the competition, the Standard is proudly kept in the private rooms of the borough noble palaces. It becomes a source of pride for the victors, an inspiration for future generations, and, inevitably, an object of envy for those who did not triumph.
The borough’s inhabitants are so profoundly attached to this symbol that it’s not uncommon to see it represented in unexpected ways: in tattoos on the skin of the winners, in the decoration of everyday objects, in icons forming a sort of constellation of ex-votos dedicated to the god Mars.These representations not only mark the passage of time, but also help keep the memory alive when glory begins to fade. 
The symbolic significance of the Palio evokes the practices of artistic patronage typical of the Renaissance. The artists selected by the commission of the Ente Giostra della Quintana of Foligno are not merely called upon to execute a technical task, but to create a work that represents the identity and pride of the ten noble districts, embodying the honor and prestige they entrust to their knights.

The creative process demands complete immersion in the historical and social context of the Joust. Indeed, the painters are invited to stay in Foligno, to become attuned to the city, understand the rivalries between boroughs, and uncover the secrets of a Baroque tradition that, although rooted in the past, still thrives today. It is precisely the Baroque style, with its penchant for wonder and theatricality, that bestows the Palio with not merely the value of a prize, but the allure of the coveted “Golden Fleece.” It is important to remember that the Quintana is a secular tradition, one that highlights the virtuous deeds of brave men. Thus, the Palio must earn the people’s approval and withstand the often stringent judgment of the public square.

into the exhibition

Palio del 1955Palio of 1955

Lanfranco RadiLanfranco Radi

Il Palio della Giostra del 1955, raffigurante il Dio Marte, è stato dipinto da Lanfranco Radi, un designer e artista originario di Foligno, la cui attività si è intrecciata profondamente con la vita culturale della sua città. Nel 1967 ha curato una delle manifestazioni più rilevanti del dopoguerra per Foligno: la mostra “Lo Spazio dell’Immagine”, che ha esplorato nuove prospettive nell’arte contemporanea, coinvolgendo artisti di diversa provenienza.  Negli anni Sessanta, Radi contribuì alla fondazione della “Mostra dell’Umorismo”, un evento che metteva in risalto l’importanza della satira e dell’ironia nel linguaggio artistico. Radi ha collaborato con l’Ente Giostra, seguendo in particolare l’edizione speciale del 1960, organizzata in occasione delle Olimpiadi di Roma; più in generale, ha dato un contributo significativo alla vita artistica e culturale della sua città, con iniziative che riflettono il suo impegno e la sua attenzione per l’arte e la tradizione locale.

Il Palio mostra il dio Marte, simbolo di guerra, forza e protezione. La figura del dio è rappresentata in una postura solenne, con l’armatura classica, uno scudo circolare e una lancia, che richiama l’iconografia tradizionale del dio della forza militare, ma anche una figura legata all'agricoltura e alla fertilità nella tradizione più antica della mitologia romana. Lo sfondo arancione, intenso e monocromatico, crea un contrasto vibrante che accentua la centralità e l'imponenza del dio. Sopra la figura è presente l’iscrizione “Giostra della Quintana”, che sottolinea il contesto cerimoniale e storico dell'opera. In basso, la scritta “Foligno Città Gioviale” che celebra il carattere vivace e l'orgoglio cittadino, consolidando il legame tra la città e questa manifestazione storica. Si è aggiudicato il Palio della Quintana del 1955, il Rione Croce Bianca con Marcello Formica, Cavaliere di Giostra.

The Palio, the Standard, of the 1955 Joust, depicting the God Mars, was painted by Lanfranco Radi, a designer and artist from Foligno whose work was deeply intertwined with the cultural life of his hometown. In 1967, he curated one of Foligno’s most significant post-war events: the exhibition “Lo Spazio dell’Immagine,” which explored new perspectives in contemporary art. Radi collaborated with the Ente Giostra, particularly following the special 1960 edition organized for the Rome Olympics. More generally, he made a significant contribution to the artistic and cultural life of his city, initiating projects that reflect his commitment and dedication to art and local tradition. 

The Standard, depicts the God Mars, symbol of war, strength, and protection. He is shown in a solemn pose, wearing classical armor and holding a circular shield and a lance—an image that draws on the traditional iconography of the deity of military might, while also recalling his ancient Roman associations with agriculture and fertility. The intense, monochromatic orange background creates a vibrant contrast that accentuates the centrality and grandeur of the god. Above the figure, the inscription “Giostra della Quintana” underscores the ceremonial and historical context of the work. Below it, the words “Foligno Città Gioviale” celebrate the lively spirit and civic pride of the city, strengthening the bond between Foligno and this historic event.

The Croce Bianca Quarter, with the knight Marcello Formica, won the 1955 Palio della Quintana.

Palio del 1974Palio of 1974

Bruno Ottaviani, detto VillarelloBruno Ottaviani, detto Villarello

Bruno Ottaviani, noto con lo pseudonimo di "Villarello", è stato un artista originario di Foligno. Nato nel 1932, autodidatta, si è perfezionato nello studio del pittore Ugo Scaramucci. La sua attività di restauratore e decoratore l’ha portato a intervenire in importanti luoghi di culto dell’Umbria, tra cui la Porziuncola di Santa Maria degli Angeli e la chiesa di San Rocco a Bastia Umbra, come pure nell’abbellimento di interni di antichi palazzi dell’area folignate. Una delle sue opere più significative è una tela raffigurante la Madonna di Loreto, situata nella Chiesa di San Giuseppe a Costano, frazione di Bastia Umbra. La sua carriera è particolarmente legata alla "Giostra della Quintana" per la quale ha dipinto diversi Palii, i drappi che vengono assegnati ai vincitori della competizione.

Il Palio del 1974, assegnato al Rione Morlupo, vincitore di quella edizione con il Cavaliere di Giostra Paolo Giusti, è un esempio significativo della sua produzione. Il drappo celebra la continuità tra il passato glorioso e la tradizione moderna della Quintana, unendo abilità tecnica e simbolismo decorativo. Osservando il Palio, notiamo la struttura decorativa ricca e armoniosa: gli elementi centrali richiamano lo spirito competitivo della Giostra, con simboli che enfatizzano la gloria e il trionfo. I dettagli sono curati con grande maestria, riflettendo l’esperienza di Ottaviani come decoratore. Il Palio non è solo un premio, ma un’opera d’arte che racconta una storia di impegno artistico e radicamento nella cultura locale. In questa composizione, la tecnica pittorica e il valore simbolico si uniscono per dare vita a un drappo che non rappresenta soltanto un trofeo, ma anche una celebrazione della comunità e delle sue tradizioni più sentite.

Bruno Ottaviani, known by the pseudonym “Villarello,” was an artist originally from Foligno. Born in 1932, he was self-taught, but refined his skills under the guidance of painter Ugo Scaramucci. His career is closely linked to the “Giostra della Quintana,” for which he painted several Palii — the standards awarded to the winners of the competition. 

The 1974 Palio, won by the Morlupo Quarter with the knight Paolo Giusti, is a notable example of his work. The drape celebrates the continuity between the Quintana’s glorious past and its modern tradition, combining technical skill with decorative symbolism. Observing the Palio, you will notice the rich, harmonious decorative structure: the central elements evoke the competitive spirit of the Joust, with symbols that emphasize glory and triumph. The details are exquisitely crafted, reflecting Ottaviani’s experience as a decorator. The Palio is not merely a prize, but a work of art that tells a story of artistic dedication and a deep connection to local culture. In this composition, painting technique and symbolic value come together to create a standard that represents not only a trophy, but also a celebration of the community and its most cherished traditions.

Palio del 1981, prima edizionePalio of 1981, First Edition

Norberto ProiettiNorberto Proietti

Il Palio della prima edizione della Giostra della Quintana del 1981 fu dipinto da Norberto Proietti. Nato nel 1927 a Spello, un paese tra Assisi e Foligno, inizia a dipingere nel 1951.

Proietti ha dipinto paesaggi e vedute di borghi antichi caratteristici del territorio. Le sue opere presentano figure spesso minute, monaci, angeli e santi, immersi in architetture e paesaggi sospesi in un tempo fuori dalla modernità, richiamando la semplicità e la serenità della vita monastica e la grazia dell’iconografia antica. Allo stesso tempo, la scelta dei colori, le prospettive e la sintesi formale conferiscono ai dipinti di Proietti un carattere contemporaneo, capaci di unire ingenua semplicità e profonda riflessione mistica. I suoi dipinti continuano a essere apprezzati per la capacità di evocare un senso di pace e raccoglimento spirituale.

La composizione del Palio cattura immediatamente l’attenzione per la presenza dominante della statua del Dio Marte, posta al centro del Campo de li Giochi. Sullo sfondo, Proietti ha raffigurato una tipica veduta urbana di Foligno, con case medievali che si sovrappongono in una prospettiva stratificata, creando un contrasto armonioso tra figura e paesaggio. I dettagli architettonici del borgo sono eseguiti con una precisione che richiama il gusto per le scene di vita popolare e conventuale, temi ricorrenti nella sua produzione artistica.

Il Palio di quella prima edizione del 1981 fu vinto dal Rione Ammanniti con il Cavaliere di Giostra Mario Giacomoni.

The Palio, the standard, from the first edition of the Giostra della Quintana in 1981 was painted in 1981 by Norberto Proietti. Born in 1927 in Spello, a village between Assisi and Foligno, he began painting in 1951. His works, deeply rooted in the historical and artistic context of Umbria, present naive visions with immediate descriptiveness and a joyful, fairy-tale quality. These images are built on rigorous compositional frameworks, where architectural elements dominate and blend with charming, ironic details. Proietti painted landscapes and views of ancient villages characteristic of the region. His works often feature small figures—monks, angels, and saints—set in architecture and landscapes seemingly suspended in a time beyond modernity, evoking the simplicity and serenity of monastic life and the grace of ancient iconography. At the same time, his choice of colors, perspectives, and formal synthesis gives Proietti’s paintings a contemporary character, capable of uniting naive simplicity with profound mystical reflection. His paintings continue to be appreciated for their ability to evoke a sense of peace and spiritual contemplation. 

The composition of the Palio immediately draws attention to the dominant presence of the statue of the God Mars, placed at the center of the “Campo de li Giochi.” In the background, Proietti depicted a typical urban view of Foligno, with medieval houses overlapping in a layered perspective. This creates a harmonious contrast between figure and landscape. The architectural details of the village are executed with precision, reflecting the artist’s taste for scenes of popular and monastic life, recurrent themes in his artistic production. 

The Palio from that first 1981 edition was won by the Ammanniti Quarter with the knight Mario Giacomoni.

Palio del 1982, prima edizionePalio of 1982, First Edition

Salvatore FiumeSalvatore Fiume

Il Palio della prima edizione del 1982 raffigura in primo piano una dama e il suo cavaliere intenti ad assistere alla Giostra della Quintana. L'opera è stata realizzata da Salvatore Fiume, nato nel 1915 a Comiso, in Sicilia. La sua formazione artistica iniziò presso il Regio Istituto d'Arte del Libro di Urbino dove approfondì tecniche di stampa come la litografia, la serigrafia e la xilografia. Fiume è stato un artista poliedrico, distintosi come pittore, scultore, architetto, scrittore e scenografo. Nel 1936 si trasferì a Milano, entrando in contatto con intellettuali del calibro di Salvatore Quasimodo e Dino Buzzati. Due anni dopo, divenne direttore artistico della rivista "Tecnica e Organizzazione" della Olivetti, a Ivrea. Negli anni '50, Fiume realizzò importanti commissioni, tra cui un'opera di 48 metri per il transatlantico "Andrea Doria" e una serie di dipinti per le riviste "Life" e "Time". Le sue opere sono esposte in musei prestigiosi come i Musei Vaticani, l'Ermitage di San Pietroburgo e il MoMA di New York. Lo stile figurativo è caratterizzato da un acceso colorismo e da un impianto compositivo statico-monumentale. Nei suoi dipinti prevalgono i temi di fantasia, le atmosfere magiche e metafisiche (isole in città di statue), odalische e scene esotiche.

La dama e il cavaliere, protagonisti della scena, sono rappresentati con eleganza e un senso teatrale. I due personaggi, con i loro abiti sontuosi e dettagli ricercati, sembrano richiamare l’atmosfera barocca, tipica della Quintana, e al tempo stesso rivelano la cifra stilistica di Fiume, fatta di colori accesi e pennellate vibranti. Lo sguardo diretto della dama cattura l'attenzione dell'osservatore, mentre il cavaliere, con il volto parzialmente coperto dal cappello, evoca un senso di mistero e romanticismo. Il rosso intenso dello sfondo, che avvolge la dama, non è solo decorativo, ma conferisce una potenza emotiva alla scena, facendo emergere la vitalità e l’entusiasmo della competizione cavalleresca. Il piccolo cane, in braccio alla dama, è un dettaglio che aggiunge un tocco di intimità e quotidianità alla scena, rompendo la solennità e invitando l'osservatore a cogliere i particolari.

Il palio della prima edizione del 1982 fu vinto dal Rione Spada con il Cavaliere di Giostra Gianfranco Ricci.

The Palio, the standard, from the first edition of 1982 depicts, in the foreground, a lady and her knight as they watch the Quintana Joust. The work was created by Salvatore Fiume, born in 1915 in Comiso, Sicily. His artistic training began at the Regio Istituto d’Arte del Libro in Urbino, where he studied printmaking techniques such as lithography, silkscreen, and woodcut. Fiume was a versatile artist who distinguished himself as a painter, sculptor, architect, writer, and set designer. In 1936, he moved to Milan, coming into contact with intellectuals of the caliber of Salvatore Quasimodo and Dino Buzzati. In the 1950s, Fiume undertook important commissions, including a 48-meter work for the ocean liner “Andrea Doria” and a series of paintings for the magazines “Life” and “Time.” His works are exhibited in prestigious museums such as the Vatican Museums, the Hermitage in Saint Petersburg, and the MoMA in New York. His figurative style is characterized by intense color and a static-monumental compositional approach. 

The lady and the knight, the main figures in the scene, are depicted with elegance and a theatrical sense. Their sumptuous attire and refined details evoke the baroque atmosphere typical of the Quintana, while at the same time revealing Fiume’s stylistic hallmark of vibrant colors and energetic brushstrokes. The lady’s direct gaze captures the viewer’s attention, while the knight, with his face partially hidden by his hat, suggests mystery and romance. The intense red of the background, enveloping the lady, is not merely decorative; it imparts emotional power to the scene, conveying the vitality and enthusiasm of the chivalric competition. The small dog in the lady’s arms adds a touch of intimacy and everyday life to the scene, breaking the solemnity and inviting the observer to notice the details.

The Palio of the first edition of 1982 was won by the Spada Quarter with the knight Gianfranco Ricci.

Palio del 1983, prima edizionePalio of 1983, First Edition

Pietro AnnigoniPietro Annigoni

Pietro Annigoni è stato uno dei più significativi pittori italiani del Novecento, noto per la sua originale rilettura della tradizione rinascimentale che interpretò unendo sensibilità contemporanea e antica sapienza tecnica, grazie a uno stile personale, lontano sia dalle astrazioni delle avanguardie sia dalle convenzioni dell’accademismo.

Annigoni è l’autore del Palio del 1983, prima edizione, vinto dal Rione Badia con il Cavaliere di Giostra Fabio Cruciani.

Nato a Milano nel 1910, Annigoni  si trasferisce a Firenze nel 1925, dove studia all'Accademia di Belle Arti sotto la guida dei pittori Felice Carena e Giuseppe Graziosi. Nel 1947, insieme a Gregorio Sciltian e ai fratelli Bueno, firma il manifesto dei "Pittori moderni della realtà", opponendosi alle correnti astratte dell'epoca. La sua pittura, caratterizzata da un realismo rigoroso e da una tecnica impeccabile, gli valse commissioni prestigiose non solo dagli ambienti religiosi, ma anche da istituzioni culturali internazionali. Sono famosi i ritratti della Regina Elisabetta II, di Papa Giovanni XXIII e di Farah Diba, l’ultima imperatrice dell’Iran. La sua opera è presente in importanti collezioni pubbliche e private, e nel 2008 gli è stato dedicato un museo a Firenze, che espone circa 6.000 opere.  

Il soggetto principale del Palio dipinto da Annigoni è il volto del Dio Marte, raffigurato con uno stile che mescola realismo e potenza espressiva a sottolineare il suo ruolo di custode della competizione cavalleresca. Sullo sfondo della composizione si intravedono cavalieri in azione, quasi sospesi tra realtà e immaginazione. Questo contrasto tra il primo piano statico e lo sfondo animato crea una tensione visiva che cattura lo spirito della Giostra: un equilibrio tra la tradizione storica e la vitalità dell’evento. La palette cromatica, dominata da tonalità calde e terrose, riflette l’atmosfera della competizione e il legame con la terra umbra. I dettagli dorati delle scritte e delle bordature aggiungono al dipinto una nota di solennità e prestigio.

Pietro Annigoni was one of the most significant Italian painters of the 20th century, known for his original reinterpretation of the Renaissance tradition. He combined contemporary sensibilities with ancient technical mastery, forging a personal style distant from both avant-garde abstractions and academic conventions.

Annigoni painted the Palio of 1983, first edition, which was won by the Badia Quarter with the knight Fabio Cruciani.

Born in Milan in 1910, Annigoni moved to Florence in 1925, where he studied at the Accademia di Belle Arti. His painting, characterized by rigorous realism and impeccable technique, earned him prestigious commissions not only from religious institutions but also from international cultural bodies. His famous portraits include those of Queen Elizabeth II, Pope John XXIII, and Farah Diba, the last Empress of Iran. His work is present in important public and private collections, and in 2008 a museum dedicated to him was opened in Florence, housing around 6,000 works. 

The main subject of the Palio painted by Annigoni is the face of the God Mars, depicted with a style that blends realism and expressive power to emphasize his role as guardian of the chivalric competition. In the background, one glimpses knights in action, seemingly suspended between reality and imagination. This contrast between the static foreground and the animated background creates a visual tension that captures the spirit of the Joust: a balance between historical tradition and the event’s vitality. The color palette, dominated by warm, earthy tones, reflects the atmosphere of the competition and its link to the Umbrian land. The golden details in the inscriptions and borders add a note of solemnity and prestige to the painting.

Palio del 1984, non disputatoPalio of 1984

Luigi FrappiLuigi Frappi

Luigi Frappi è un pittore la cui opera è intrisa di una profonda riflessione sul Bello, inteso come valore assoluto della tradizione artistica. Nato a Foligno nel 1938, Frappi è figlio del pittore Carlo, un'artista che ha lasciato un segno indelebile nella storia della Quintana, realizzando nel 1946 il manifesto della rinata Giostra. Luigi ha seguito le orme del padre, perfezionandosi nel campo delle belle arti. Questo percorso formativo lo ha avvicinato all'Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci di Perugia, che gli ha conferito la nomina di Accademico di merito. La pittura di Frappi si caratterizza per un ritorno alle tecniche tradizionali, con un interesse eclettico per gli stili del passato, attraverso composizioni semplici e leggere, che richiamano paesaggi dai toni romantici.

Una delle opere più significative di Luigi Frappi è il Palio del 1984, presente in questa “Mostra Impossibile”. Questa edizione speciale non fu disputata a causa di condizioni meteorologiche avverse. Il Palio venne donato dal Comune di Foligno al Presidente della Repubblica Sandro Pertini, un atto che sottolinea l'importanza e il prestigio dell'artista.

La scena principale è organizzata con una sofisticata composizione prospettica. In primo piano, un tavolo ricoperto di velluti e drappeggi lussuosi ospita simboli della cavalleria e della competizione, un elmo, una corazza e un guanto: oggetti che evocano l'armamentario dei cavalieri della Quintana, richiamando il senso di onore e tradizione. Attraverso una tenda verde, che si apre come un sipario teatrale, lo spettatore è introdotto nella Giostra dove si intravede un cavaliere lanciato al galoppo con la sua lancia pronta all'azione. Il Palio è dominato dai toni intensi del rosso e del verde, che si combinano con i riflessi metallici delle armature e con la delicatezza del cielo azzurro. Questi colori, insieme alla doratura delle scritte e delle bordature, conferiscono al Palio un senso di solennità e prestigio, perfettamente in linea con l'importanza dell'occasione.

Luigi Frappi is a painter whose work is permeated by a profound reflection on Beauty, considered as an absolute value of artistic tradition. Born in Foligno in 1938, Frappi’s painting is characterized by a return to traditional techniques, showing an eclectic interest in past styles, expressed through simple and light compositions that evoke romantic-toned landscapes. 

One of Luigi Frappi’s most significant works is the Palio of 1984, featured in this “Impossible Exhibition.” That special edition was never contested due to adverse weather conditions. The Palio, the Standard, was donated by the Municipality of Foligno to the President of the Republic, Sandro Pertini, an act highlighting the importance and prestige of the artist.

The main scene is arranged with a sophisticated perspective composition. In the foreground, a table covered with luxurious velvet and drapery holds symbols of chivalry and competition: a helmet, armor, and a gauntlet—objects evoking the knights’ accoutrements and the sense of honor and tradition. Through a green curtain opening like a theatrical stage, the viewer is introduced to the Joust, where a knight can be glimpsed galloping with his lance poised for action. The Palio is dominated by intense hues of red and green, combined with the metallic sheen of the armor and the delicate blue of the sky. These colors, along with the gilded lettering and borders, lend the Palio a sense of solemnity and prestige, perfectly in keeping with the importance of the occasion.

Palio del 1990, seconda edizionePalio of 1990, Second Edition

Stefano Di StasioStefano Di Stasio

Stefano Di Stasio, nato a Napoli nel 1948, si trasferisce con la famiglia a Roma nel 1950. All'età di dodici anni, grazie alla madre, ha l'opportunità di presentare una cartella di disegni a Giorgio de Chirico: un incontro che si rivela fondamentale per la sua formazione artistica. Negli anni Ottanta, emerge come esponente di spicco dell'”Anacronismo”, un movimento artistico teorizzato da Maurizio Calvesi, che promuoveva il recupero della pittura tradizionale in contrasto con le tendenze concettuali dell'epoca. La sua pittura si distingue per una visione onirica ed evocativa, che trascende il figurativismo per trasformarsi in una modalità visiva del pensiero.

Nel 1990, in occasione della seconda edizione della Giostra della Quintana di Foligno, Di Stasio realizza il Palio che vedrà vincitore il Rione La Mora con il cavaliere Gianni Vignoli.

Il Palio presenta in primo piano l’imponente figura del Dio Marte che è posizionato al centro del Campo de li Giochi, all'intersezione delle diagonali del percorso. Con il braccio teso, la statua sostiene gli anelli che i cavalieri devono infilare durante la competizione. La figura maschile, vestita in un abito moderno, tiene con una mano una torcia che sprigiona una fiamma vivida, simbolo di vitalità e competizione, temi centrali della Giostra della Quintana. Il paesaggio sottostante raffigura il panorama tipico di Foligno, con torri e edifici medievali che emergono sullo sfondo, ancorando la scena al contesto storico della città umbra. L'opera, con il suo stile surreale e simbolico, richiama la celebrazione del legame tra tradizione e modernità, una caratteristica distintiva della Giostra della Quintana.

Stefano Di Stasio, born in Naples in 1948, moved with his family to Rome in 1950. At the age of twelve, through his mother, he had the opportunity to show a folder of drawings to Giorgio de Chirico - an encounter that proved crucial to his artistic development. In the 1980s, Di Stasio emerged as a leading figure of “Anachronism,” an artistic movement theorized by Maurizio Calvesi that advocated a return to traditional painting in contrast to the conceptual trends of the time. His painting stands out for its dreamlike, evocative vision, transcending pure figurativism to become a visual mode of thought. 

In 1990, on the occasion of the second edition of the Giostra della Quintana in Foligno, Di Stasio created the Palio that was won by the La Mora Quarter with the knight Gianni Vignoli.

The Standard, shows the imposing figure of the God Mars in the foreground, positioned at the center of the “Campo de li Giochi,” at the intersection of the track’s diagonals. With his outstretched arm, the statue holds the rings that the knights must capture during the competition. A male figure dressed in modern attire holds a torch that emits a bright flame, symbolizing vitality and competition - the central themes of the Giostra della Quintana. Below, the landscape depicts a typical Foligno panorama, with towers and medieval buildings on the horizon, anchoring the scene to the historical setting of the Umbrian city. With its surreal and symbolic style, this work highlights the connection between tradition and modernity, a hallmark of the Giostra della Quintana.

Palio del 1989, prima edizionePalio of 1989, First Edition

Alberto SughiAlberto Sughi

Considerato tra i più importanti pittori italiani del Novecento, Alberto Sughi, nato a Cesena nel 1928, ha attraversato la scena artistica del suo tempo senza piegarsi a etichette o mode creando una pittura che non documenta semplicemente la realtà, ma ne svela il dramma segreto. Le sue tele sembrano fotogrammi di un film interiore: figure isolate che vivono in sospensione e incomunicabilità. Nessuna consolazione, solo domande aperte sullesistenza. Critici come Maurizio Calvesi, Vittorio Sgarbi e Arturo Carlo Quintavalle hanno sottolineato, ciascuno a suo modo, la complessità, la coerenza e la profondità della sua visione. Se Calvesi ne ha messo in luce la dimensione intima, Sgarbi ha insistito sulla piena autonomia di Sughi rispetto alle tendenze, mentre Quintavalle ha evidenziato la sua capacità di rendere ogni immagine un frammento di un dramma interiore. Sughi guardava ai grandi maestri del passato, da Goya a Rembrandt, e sapeva cogliere lintensità di Bacon e Degas. Forte era la sua sintonia col cinema di Fellini, Antonioni e Scola, ma anche con la letteratura e la poesia, campi a cui si dedicava con passione. Amico di Fellini e in colloquio quotidiano con Sergio Zavoli, intrecciava immagini, parole e riflessione in un unico percorso. La sua pittura, segnata da velature e pentimenti, non cerca scorciatoie né risposte immediate, ma lascia emergere il vuoto, il declino dei grandi ideali e il peso della solitudine.

Il Palio in mostra, dipinto per la prima edizione del 1989, fu vinto dal Rione Croce Bianca con il Cavaliere di Giostra Paolo Margasini. Lopera rappresenta un intenso ritratto con tratti decisi e un'espressione carica di introspezione. La figura è caratterizzata da un forte contrasto cromatico, con il rosso del fondo che accende la scena e sottolinea l'emotività del soggetto. I toni blu e gialli del viso, sapientemente alternati, donano al dipinto un senso di drammaticità e movimento, caratteristiche tipiche dello stile espressivo di Sughi. Il Palio è incorniciato da una stoffa beige e arricchito da elementi decorativi che riflettono l'estetica tradizionale della Quintana. La firma di Sughi e l'indicazione della data Settembre 1989” rendono questa opera un pezzo unico e prezioso.

Widely regarded as one of the most important Italian painters of the twentieth century, Alberto Sughi, born in Cesena in 1928, rode the artistic scene of his time without yielding to labels or trends. Instead of merely documenting reality, he revealed its hidden drama. His paintings resemble frames from an introspective film: isolated figures suspended in states of incomprehension and silence. No consolation, only open-ended questions about existence. Critics such as Maurizio Calvesi, Vittorio Sgarbi, and Arturo Carlo Quintavalle have each, in their own way, emphasized the complexity, coherence, and depth of his vision. While Calvesi highlighted its intimate dimension, Sgarbi focused on Sughis complete independence from prevailing movements, and Quintavalle underscored his ability to portray each image as a fragment of inner turmoil. Sughi drew on the great masters of the past, from Goya to Rembrandt, and captured the intensity of Bacon and Degas. He felt a strong affinity with the cinema of Fellini, Antonioni, and Scola, as well as with literature and poetry - fields he embraced wholeheartedly. A friend of Fellini and in daily dialogue with Sergio Zavoli, Sughi wove together images, words, and reflection in a single creative journey. His painting, marked by thin layers of color and revisions, does not seek shortcuts or easy answers; it allows emptiness, the decline of grand ideals, and the weight of solitude to emerge.

The Palio exhibit, painted for the inaugural edition in 1989, was won by the Rione Croce Bianca with the jouster Paolo MargasiniThe work presents an intense portrait with bold strokes and an expression rich in introspection. The vivid red background energizes the scene and highlights the subjects emotional intensity, while the skillful alternation of blue and yellow tones in the face conveys both drama and movement - hallmarks of Sughis expressive style. The Palio is framed with beige fabric and adorned with decorative elements reflecting the traditional aesthetics of the Quintana. Sughis signature and the date September 1989” make this work a unique and valuable piece.

Palio del 1992, edizione LotteriaPalio of 1992

Luigi FrappiLuigi Frappi

Nel 1992, la Giostra della Quintana ha ospitato tre edizioni: oltre alle tradizionali "Sfida" e "Rivincita", si è tenuta una giostra speciale abbinata alla Lotteria Italia. Vinse quell’edizione il Rione Ammanniti con il cavaliere Alfiero Capiani su Talmisia. La realizzazione del Palio fu affidata al pittore Luigi Frappi, già autore del drappo dell’edizione speciale del 1984, un’edizione che non ebbe luogo per un’inaspettata ondata di maltempo.

Luigi Frappi, originario Foligno, è stato, tra l’altro, il promotore negli anni ottanta della corrente "Nuova Maniera Italiana" un movimento artistico caratterizzato da un ritorno alla pittura figurativa in risposta alle tendenze concettuali dell'epoca. Nei primi anni 2000, lo ritroviamo tra i fondatori del “Revivalismo”, una corrente che mirava a rivisitare e reinterpretare gli stili del passato integrandoli nel contesto artistico contemporaneo.

Protagonista del dipinto è un drappo rosso riccamente decorato, che si libra nel cielo, sospeso in un movimento sinuoso e quasi teatrale. Il drappo, impreziosito dagli stemmi araldici dei rioni che prendono parte alla Quintana, domina la scena, rappresentando non solo il premio ambito, ma anche l’identità e l’orgoglio della comunità di Foligno. Lo sfondo della composizione è caratterizzato da un ampio paesaggio umbro, dove colline morbide e verdi si fondono con l’architettura della città, visibile in lontananza. Il cielo, dipinto con tonalità azzurre e nuvole leggere, contribuisce a creare un senso di profondità e leggerezza, accentuando il contrasto con il rosso vivo del drappo. I dettagli del drappo sono resi con grande precisione, mostrando la capacità di Frappi di unire simbolismo e abilità tecnica.

Luigi Frappi, con questa opera, ha creato un Palio che è allo stesso tempo un capolavoro artistico e un simbolo culturale. Il drappo fluttuante, quasi vivo, sembra voler collegare passato e presente, terra e cielo: un’immagine iconica della Giostra della Quintana e della sua profonda connessione con Foligno.

Luigi Frappi, originally from Foligno, was among the promoters in the 1980s of the “Nuova Maniera Italiana” (New Italian Manner), an artistic movement characterized by a return to figurative painting in response to the conceptual trends of the time.

The main subject of this painting is a richly decorated red drape, soaring through the sky in a sinuous, almost theatrical motion. Embellished with the heraldic crests of the "Rioni", quarters, participating in the Quintana, the drape dominates the scene, representing not only the coveted prize but also the identity and pride of the Foligno community. The background features a sweeping Umbrian landscape, where gentle green hills merge with the city’s architecture, visible in the distance. The sky, painted in shades of blue with light clouds, creates a sense of depth and lightness, enhancing the contrast with the vibrant red of the drape, whose details are rendered with great precision, showing Frappi’s ability to unite symbolism and technical skill. 

With this work, Luigi Frappi created a Palio, that is both an artistic masterpiece and a cultural symbol. The billowing, almost living Standard seems to connect past and present, earth and sky: an iconic image of the Giostra della Quintana and its profound bond with Foligno.

This 1992 edition was won by the Ammanniti Quarter with the knight Alfiero Capiani on Talmisia.

Palio del 1992, seconda edizionePalio of 1992, Second Edition

Franz BorgheseFranz Borghese

Franz Borghese è l’autore del Palio della seconda edizione della Giostra della Quintana del 1992 che fu assegnato al Rione Ammanniti con il Cavaliere Alfiero Capiani. Borghese, nato a Roma nel gennaio 1941, è stato un pittore, incisore e scultore, noto per la sua satira sociale e lo stile originale. Inizia a dipingere nel 1957 e, nel 1964, fonda la rivista di cultura "Ferro di Cavallo", che diventa un punto di riferimento per gli ambienti culturali romani dell'epoca. Dalla seconda metà degli anni Sessanta, Borghese si afferma come osservatore lucido e ironico delle consuetudini e delle alienazioni della borghesia cittadina. Le sue opere, caratterizzate da un'attenzione quasi ossessiva ai dettagli, trasformano la realtà in una narrazione grottesca, richiamando l'espressionismo ideologico di George Grosz e Otto Dix. Tuttavia, la sua visione si distacca da un puro intento ideologico, immergendosi in una vena fantastico-favolistica che rende le sue composizioni uniche. 

La figura centrale è un uomo in abito storico, caratterizzato da una postura rigida e meccanica, quasi fosse una marionetta o un automa. L’espressione del volto, con i tratti volutamente semplificati e i baffi marcati, contribuisce a creare un senso di teatralità e umorismo, elementi ricorrenti nell’opera di Borghese. I dettagli dell’abbigliamento, con i pantaloni a righe rosse e blu e la fascia diagonale, richiamano i costumi tipici dell’epoca barocca, reinterpretati però in chiave ludica e surreale. La cornice dorata che circonda la figura non è solo un elemento decorativo, ma un simbolo di “inquadramento” della storia e della tradizione, quasi a voler sottolineare la dimensione di rappresentazione teatrale che caratterizza la Quintana.

Franz Borghese is the artist of the Palio of the second edition of the 1992 Giostra della Quintana, awarded to the Ammanniti Quarter with the knight Alfiero Capiani. Born in Rome in January 1941, Borghese was a painter, printmaker, and sculptor known for his social satire and original style. He began painting in 1957, and in 1964 founded the cultural magazine “Ferro di Cavallo,” which became a cultural reference point in Rome at the time. From the late 1960s onward, Borghese established himself as a sharp, ironic observer of the habits and alienations of the urban bourgeoisie. His works, marked by an almost obsessive attention to detail, transform reality into a grotesque narrative, reminiscent of the ideological expressionism of George Grosz and Otto Dix. However, his vision goes beyond pure ideology, immersing itself in a fantastical, fable-like vein that makes his compositions unique.

The central figure is a man dressed in historical attire, portrayed with a rigid, mechanical posture, as if he were a marionette or an automaton. His facial expression, with intentionally simplified features and prominent mustache, contributes to the theatrical and humorous tone characteristic of Borghese’s style. The clothing details, with red and blue striped pants and a diagonal sash, recall typical Baroque-era costumes, reinterpreted in a playful, surreal key. The golden frame surrounding the figure is not just a decorative element, but a symbol of “framing” history and tradition, as if to highlight the theatrical dimension of the Quintana.

Palio del 2007, prima edizionePalio of 2007, First Edition

Hooi Hwa LimHooi Hwa Lim

Il Palio della prima edizione del 2007, vinto dal Rione Cassero con il Cavaliere di Giostra Luca Innocenzi, è stato realizzato da H.H. Lim, artista malese residente a Roma dal 1976, dove si è diplomato all’Accademia di Belle Arti.

L’opera, intitolata “La Quintana è Vi-Cina”, rispecchia la ricerca espressiva di Lim, che intreccia con originalità tradizioni culturali orientali e occidentali, sperimentando linguaggi diversi: dal video all’installazione, dalla pittura alla performance. Le sue creazioni offrono una visione del presente ironica e provocatoria, restituendo frammenti di realtà quotidiana con sguardo curioso e spesso sorprendente. Nel 1990 l’artista ha fondato a Roma lo spazio espositivo indipendente “Edicola Notte”, occupando un ruolo di primo piano nel panorama culturale della capitale e promuovendo il confronto tra artisti, pubblico e nuove forme espressive. Nel 2019 è stato uno dei quattro artisti incaricati di rappresentare la Malesia al primo Padiglione Nazionale del Paese alla 58ª Biennale d’Arte di Venezia, dove ha esposto due opere intitolate “Timeframes”.

La composizione è dominata dalla figura centrale di un cavaliere in armatura, disegnato con linee fluide e dettagliati intrecci che sembrano richiamare un delicato ricamo o una struttura scheletrica. Il cavaliere e il suo destriero emergono su uno sfondo rosso intenso, che esalta la figura e trasmette una sensazione di energia e solennità. Alle spalle del cavaliere, un grande cerchio dorato domina la scena, evocando un sole simbolico. Questo elemento, di forte impatto visivo, può essere interpretato come un riferimento alla centralità del cavaliere nella Giostra e come richiamo alla tradizione orientale, dove il sole è spesso simbolo di potere, forza e vitalità. Nel dipinto, il rosso, l'oro e il nero si intrecciano per creare un’opera equilibrata ed elegante. L’oro, in particolare, dona alla composizione un’aura di preziosità e sacralità, mentre il rosso richiama il fervore della competizione.

Lo stile di H.H. Lim, con le sue linee essenziali e la scelta di una rappresentazione non convenzionale, si inserisce perfettamente nel contesto della Quintana, reinterpretandone i simboli in chiave contemporanea. La semplificazione formale non sacrifica il significato, ma anzi lo amplifica, invitando lo spettatore a riflettere sulla fusione di culture e sulla natura universale del gioco e della competizione.

The Palio, the Standard, of the first edition of 2007, won by the Cassero Quarter with the knight Luca Innocenzi, was created by H.H. Lim, a Malaysian artist who has lived in Rome since 1976, where he graduated from the Accademia di Belle Arti. He experiments with a variety of media - from video to installation, painting to performance - offering an ironic and provocative view of the present, capturing fragments of everyday reality with a curious and often surprising perspective. 

In 1990, the artist founded “Edicola Notte,” an independent exhibition space in Rome, playing a key role in the city’s cultural scene and fostering dialogue among artists, the public, and new forms of expression. In 2019, he was one of four artists chosen to represent Malaysia at the country’s first National Pavilion at the 58th Venice Biennale, where he presented two works entitled “Timeframes.” 

The composition is dominated by the central figure of a knight in armor, drawn with fluid lines and intricate details resembling fine embroidery or a skeletal structure. The knight and his steed emerge against a deep red background that amplifies their presence and conveys a feeling of energy and solemnity. Behind the knight, a large golden circle dominates the scene, evoking a symbolic sun. This powerful visual element can be interpreted as a reference to the knight’s central role in the Joust, as well as a nod to Eastern tradition, where the sun often symbolizes power, strength, and vitality. In the painting, red, gold, and black intertwine to create a balanced, elegant work. Gold, in particular, lends the composition an aura of preciousness and sacredness, while red recalls the fervor of competition. 

H.H. Lim’s style, with its essential lines and unconventional representation, fits perfectly into the context of the Quintana, reinterpreting its symbols in a contemporary key. The formal simplification does not sacrifice meaning; rather, it amplifies it, inviting the viewer to reflect on cultural fusion and the universal nature of games and competition.

Palio del 2009, prima edizionePalio of 2009, First Edition

Jeffrey IsaacJeffrey Isaac

Questo Palio, realizzato dall'artista Jeffrey Isaac per la Giostra della Quintana del giugno 2009, è stato vinto dal Rione La Mora grazie al Cavaliere di Giostra Matteo Martelli. L’opera è un esempio significativo dello stile innovativo di Isaac, capace di unire elementi storici e moderni in una composizione di forte impatto visivo.

Al centro della scena campeggia un cavaliere nero in costume seicentesco, in sella a un cavallo bianco, raffigurato con un’espressione fiera e concentrata mentre infila la lancia nel piccolo anello posizionato sul braccio rotante del dio Marte. Questo Palio rende omaggio al grande velocista americano Jesse Owens, che nel 1936 vinse quattro medaglie d’oro alle Olimpiadi, sfidando le ideologie razziste che si stavano diffondendo in Germania e in Italia. Ma l’opera non si limita a questo tributo: si ispira anche al celebre dipinto di Raffaello La Madonna di Foligno, custodito nei Musei Vaticani. Infatti, sul lato sinistro del cavaliere sono rappresentati San Francesco e San Giovanni, mentre sul lato destro si distinguono la barba e il braccio di San Girolamo e la figura di Sigismondo de' Conti, committente del dipinto raffaellesco, inginocchiato in preghiera e avvolto in un mantello rosso. A dominare la scena sullo sfondo, la Madonna col Bambino, incorniciata da un’aura luminosa e celeste proprio come nella pala d’altare di Raffaello, il “Divin pittore”.

Jeffrey Isaac, nato ad Akron, Ohio, nel 1956, ha sviluppato una produzione artistica caratterizzata da uno stile narrativo spesso ironico. Le sue opere spaziano dalla pittura a installazioni di grande formato e progetti multimediali, esposti sia negli Stati Uniti che in Europa. Durante la sua carriera, Isaac ha saputo creare un dialogo tra culture diverse, e le sue creazioni sono state apprezzate per la qualità pittorica, la vivacità cromatica e la capacità di integrare elementi di critica sociale con un’estetica personale e riconoscibile.

This Palio, created by the artist Jeffrey Isaac for the June 2009 Giostra della Quintana, was won by the La Mora Quarter thanks to the knight Matteo Martelli. The work is a striking example of Isaac’s innovative style, which combines historical and modern elements into a composition of strong visual impact.

At the center of the scene stands a black knight in 17th-century costume astride a white horse. With a proud, focused expression, he pierces the small ring placed on the rotating arm of the God Mars with his lance. This Palio pays homage to the great American sprinter Jesse Owens, who, in 1936, won four gold medals at the Olympics, defying the racist ideologies then spreading in Germany and Italy. But the work does not stop at this tribute; it also draws inspiration from Raphael’s famous painting La Madonna di Foligno, housed in the Vatican Museums. Indeed, to the left of the knight appear Saint Francis and Saint John, while on the right one can distinguish the beard and arm of Saint Jerome and the figure of Sigismondo de’ Conti, the painting’s patron, kneeling in prayer and draped in a red cloak. Dominating the background is the Madonna with Child, framed by a luminous, celestial aura, just as in Raphael’s altarpiece, the “Divine Painter.” 

Jeffrey Isaac, born in Akron, Ohio, in 1956, developed an artistic production characterized by a narrative style often marked by irony. His work ranges from painting to large-format installations and multimedia projects, exhibited in both the United States and Europe. Over the course of his career, Isaac has created a dialogue among diverse cultures, and his creations have been appreciated for their painterly quality, vibrant colors, and ability to integrate elements of social critique with a personal, recognizable aesthetic.

Palio del 2016, seconda edizionePalio of 2016, Second Edition

Nicola SamorìNicola Samorì

Ostinazione del nodo è il titolo del Palio dipinto da Nicola Samorì per la seconda edizione del Palio del 2016 vinto dal Rione Pugilli con il Cavaliere di Giostra Pierluigi Chicchini. L’opera si ispira alle tarsie lignee disegnate da Lorenzo Lotto per la Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo.

L’artista ha scelto di porre al centro dell’opera l’immagine del nodo, un’ellisse bianca e rossa, omaggio al “Campo de li Giochi” della Giostra della Quintana e una raffigurazione dell’avambraccio destro del dio Marte.

Nicola Samorì, nato a Forlì nel 1977, è un artista che combina solidi riferimenti alla pittura antica con una sensibilità profondamente contemporanea. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ha iniziato a farsi notare nei primi anni 2000 grazie a una pittura figurativa che guarda con attenzione ai grandi maestri del Rinascimento e del Barocco. Il suo approccio è caratterizzato da un processo di costruzione e decostruzione dell’immagine: i dipinti, spesso realizzati con una stesura materica e ricca, vengono successivamente “feriti” con scorticature e abrasioni. Questa tecnica, emersa attorno al 2009 con il progetto “Lo spopolatore”, è diventata un segno distintivo del suo lavoro. Nel corso della sua carriera, Samorì ha esposto in Italia e all’estero, passando da gallerie in contesti internazionali fino a mostre presso istituzioni museali di rilievo. Le personali del 2013 alla Galleria Mazzoli di Modena e alla Christian Ehrentraut Gallery, così come la sua partecipazione nel 2015 alla 56ª Biennale di Venezia, lo hanno portato all’attenzione di un pubblico sempre più ampio. Nel 2016 la partecipazione alla 16ª Quadriennale di Roma ha ulteriormente consolidato la sua reputazione all’interno del panorama artistico contemporaneo italiano. 

Ostinazione del nodo (Stubbornness of the Knot) is the title of the Palio, the Standard, painted by Nicola Samorì for the second 2016 edition thereof, won by the Pugilli Quarter with the knight Pierluigi Chicchini. The work is inspired by the wooden inlays designed by Lorenzo Lotto for the Basilica of Santa Maria Maggiore in Bergamo.

The artist chose to place the image of the knot at the center of the painting - an elliptical shape in white and red - paying homage to the “Campo de li Giochi” of the Giostra della Quintana and representing the right forearm of the God Mars. 

Nicola Samorì, born in Forlì in 1977, is an artist who combines solid references to ancient painting with a profoundly contemporary sensibility. He studied at the Accademia di Belle Arti in Bologna and began to garner attention in the early 2000s through figurative painting that closely engages with the great masters of the Renaissance and the Baroque. His approach is characterized by a process of constructing and deconstructing the image: his paintings, often created with a rich, textured application, are subsequently “wounded” with scrapes and abrasions, as though the artist seeks to reach a deeper layer beneath the pictorial surface. Over the course of his career, Samorì has exhibited in Italy and abroad, from international gallery contexts to exhibitions at major museum institutions.

gallery

Il Complesso Museale Palazzo Trinci include:

  • Palazzo Trinci
  • Pinacoteca Civica
  • Museo Archeologico della città
  • Museo dell'Istituzione Comunale
  • Museo Multimediale dei Tornei, delle Giostre e dei Giochi
  • spazi espositivi mostre

ORARI DI APERTURA DELLA MOSTRA

Dal martedì alla domenica

10.00 - 13.00 | 15.00 - 19.00

Chiusura

Lunedì non festivi, 25 dicembre mattina, 1 gennaio mattina

Orari extra

10.00 -19.00 Pasqua/Pasquetta, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno, 

luglio, agosto (aperto anche lunedì), settembre.

TARIFFE

INTERO Complesso Museale Palazzo Trinci € 9.00*

RIDOTTO € 6,00 *

- ragazzi 14-18
- adulti maggiori di anni 65
- gruppi scolastici
- soci Touring club Italiano o FAI
- accompagnatori dei candidati del Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale dell’Esercito
- studenti universitari e insegnanti;
- gruppi con guida turistica;- nuclei familiari composti da almeno un adulto con uno o più minori fino a 14 anni

*Al biglietto di ingresso verrà applicato un supplemento di € 3,00 in concomitanza con le mostre “Materia Mater” ( dal 13/12/24 al 02/03/25) e “Comicon, Drawing Dante” ( dal 25/03/25 al 06/07/25)

GRATUITO  

- bambini 0-14;
- soggetti con disabilità;
- candidati del Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale dell’Esercito;
- primo giovedì di ogni mese per gli alunni delle scuole del Comune di Foligno accompagnati dalle insegnanti;
- gruppi scolastici che aderiscono ai progetti didattici del museo con l’acquisto di una visita guidata o laboratorio.
- residenti nel comune di Foligno (card residenti o simili)

 

CONTATTI

Biglietteria

Telefono: +39 0742330584

E-Mail: palazzotrinci@gmail.com

Ufficio Musei

Telefono:+39 0742330580/ +39 0742330600

E-Mail: museotrinci@comune.foligno.pg.it

 

The Palazzo Trinci Museum Complex includes:

  • Palazzo Trinci
  • Civic Art Gallery (Pinacoteca Civica)
  • Archaeological Museum of the City
  • Museum of the Municipal Institution
  • Multimedia Museum of Tournaments, Jousts, and Games
  • Exhibition spaces for temporary exhibitions

EXHIBITION OPENING HOURS

From Tuesday to Sunday
10:00 AM - 1:00 PM | 3:00 PM - 7:00 PM

CLOSED ON
Non-holiday Mondays, December 25 (morning), January 1 (morning)

Special Hours
10:00 AM - 7:00 PM on Easter/Easter Monday, April 25, May 1, June 2,
July, August (open on Mondays), and September.


TICKETS

FULL PRICE
Palazzo Trinci Museum Complex €9.00*

REDUCED PRICE €6.00*

  • Youths aged 14-18
  • Adults aged 65 and over
  • School groups
  • Members of the Italian Touring Club or FAI
  • Accompanying persons of candidates at the Army's National Selection and Recruitment Center
  • University students and teachers
  • Groups with a tour guide
  • Families comprising at least one adult with one or more minors under 14

*An additional €3.00 will be charged for entry during the exhibitions "Materia Mater" (December 13, 2024 – March 2, 2025) and "Comicon, Drawing Dante" (March 25, 2025 – July 6, 2025).


FREE ENTRY

  • Children aged 0-14
  • Individuals with disabilities
  • Candidates at the Army's National Selection and Recruitment Center
  • First Thursday of every month for students from schools in the Municipality of Foligno, accompanied by teachers
  • School groups participating in museum educational projects with the purchase of a guided tour or workshop
  • Residents of the Municipality of Foligno (with resident cards or equivalent documentation)

CONTACTS

Ticket Office
Phone: +39 0742 330584
Email: palazzotrinci@gmail.com

Museums Office
Phone: +39 0742 330580 / +39 0742 330600
Email: museotrinci@comune.foligno.pg.it

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