L’opera appartiene indubbiamente all’ultimo periodo dell’autore, prima di fermarsi. Lo suggerisce la rigidità dei soggetti, la particolare architettura della composizione, i colori più forti, le proporzioni gerarchiche più che realistiche. Quest’ultime, insieme a fondo oro, danno un tono arcaizzante all’opera. L’apertura che Botticelli fa all’interno della grotta, influenza la dilatazione dello spazio che si perde con il paesaggio sul fondo. La dinamicità, questa volta, l’autore la affida ai dettagli: le espressioni dei vari soggetti sono delle più varie e creano un gioco di movimenti percepibili dall’osservatore, in contrasto con i movimenti rigidi delle figure.
©Tutti i diritti riservati