Stefano Di Stasio, nato a Napoli nel 1948, si trasferisce con la famiglia a Roma nel 1950. All'età di dodici anni, grazie alla madre, ha l'opportunità di presentare una cartella di disegni a Giorgio de Chirico: un incontro che si rivela fondamentale per la sua formazione artistica. Negli anni Ottanta, emerge come esponente di spicco dell'”Anacronismo”, un movimento artistico teorizzato da Maurizio Calvesi, che promuoveva il recupero della pittura tradizionale in contrasto con le tendenze concettuali dell'epoca. La sua pittura si distingue per una visione onirica ed evocativa, che trascende il figurativismo per trasformarsi in una modalità visiva del pensiero.
Nel 1990, in occasione della seconda edizione della Giostra della Quintana di Foligno, Di Stasio realizza il Palio che vedrà vincitore il Rione La Mora con il cavaliere Gianni Vignoli.
Il Palio presenta in primo piano l’imponente figura del Dio Marte che è posizionato al centro del Campo de li Giochi, all'intersezione delle diagonali del percorso. Con il braccio teso, la statua sostiene gli anelli che i cavalieri devono infilare durante la competizione. La figura maschile, vestita in un abito moderno, tiene con una mano una torcia che sprigiona una fiamma vivida, simbolo di vitalità e competizione, temi centrali della Giostra della Quintana. Il paesaggio sottostante raffigura il panorama tipico di Foligno, con torri e edifici medievali che emergono sullo sfondo, ancorando la scena al contesto storico della città umbra. L'opera, con il suo stile surreale e simbolico, richiama la celebrazione del legame tra tradizione e modernità, una caratteristica distintiva della Giostra della Quintana.
Stefano Di Stasio, born in Naples in 1948, moved with his family to Rome in 1950. At the age of twelve, through his mother, he had the opportunity to show a folder of drawings to Giorgio de Chirico - an encounter that proved crucial to his artistic development. In the 1980s, Di Stasio emerged as a leading figure of “Anachronism,” an artistic movement theorized by Maurizio Calvesi that advocated a return to traditional painting in contrast to the conceptual trends of the time. His painting stands out for its dreamlike, evocative vision, transcending pure figurativism to become a visual mode of thought.
In 1990, on the occasion of the second edition of the Giostra della Quintana in Foligno, Di Stasio created the Palio that was won by the La Mora Quarter with the knight Gianni Vignoli.
The Standard, shows the imposing figure of the God Mars in the foreground, positioned at the center of the “Campo de li Giochi,” at the intersection of the track’s diagonals. With his outstretched arm, the statue holds the rings that the knights must capture during the competition. A male figure dressed in modern attire holds a torch that emits a bright flame, symbolizing vitality and competition - the central themes of the Giostra della Quintana. Below, the landscape depicts a typical Foligno panorama, with towers and medieval buildings on the horizon, anchoring the scene to the historical setting of the Umbrian city. With its surreal and symbolic style, this work highlights the connection between tradition and modernity, a hallmark of the Giostra della Quintana.