Franz Borghese è l’autore del Palio della seconda edizione della Giostra della Quintana del 1992 che fu assegnato al Rione Ammanniti con il Cavaliere Alfiero Capiani. Borghese, nato a Roma nel gennaio 1941, è stato un pittore, incisore e scultore, noto per la sua satira sociale e lo stile originale. Inizia a dipingere nel 1957 e, nel 1964, fonda la rivista di cultura "Ferro di Cavallo", che diventa un punto di riferimento per gli ambienti culturali romani dell'epoca. Dalla seconda metà degli anni Sessanta, Borghese si afferma come osservatore lucido e ironico delle consuetudini e delle alienazioni della borghesia cittadina. Le sue opere, caratterizzate da un'attenzione quasi ossessiva ai dettagli, trasformano la realtà in una narrazione grottesca, richiamando l'espressionismo ideologico di George Grosz e Otto Dix. Tuttavia, la sua visione si distacca da un puro intento ideologico, immergendosi in una vena fantastico-favolistica che rende le sue composizioni uniche.
La figura centrale è un uomo in abito storico, caratterizzato da una postura rigida e meccanica, quasi fosse una marionetta o un automa. L’espressione del volto, con i tratti volutamente semplificati e i baffi marcati, contribuisce a creare un senso di teatralità e umorismo, elementi ricorrenti nell’opera di Borghese. I dettagli dell’abbigliamento, con i pantaloni a righe rosse e blu e la fascia diagonale, richiamano i costumi tipici dell’epoca barocca, reinterpretati però in chiave ludica e surreale. La cornice dorata che circonda la figura non è solo un elemento decorativo, ma un simbolo di “inquadramento” della storia e della tradizione, quasi a voler sottolineare la dimensione di rappresentazione teatrale che caratterizza la Quintana.
Franz Borghese is the artist of the Palio of the second edition of the 1992 Giostra della Quintana, awarded to the Ammanniti Quarter with the knight Alfiero Capiani. Born in Rome in January 1941, Borghese was a painter, printmaker, and sculptor known for his social satire and original style. He began painting in 1957, and in 1964 founded the cultural magazine “Ferro di Cavallo,” which became a cultural reference point in Rome at the time. From the late 1960s onward, Borghese established himself as a sharp, ironic observer of the habits and alienations of the urban bourgeoisie. His works, marked by an almost obsessive attention to detail, transform reality into a grotesque narrative, reminiscent of the ideological expressionism of George Grosz and Otto Dix. However, his vision goes beyond pure ideology, immersing itself in a fantastical, fable-like vein that makes his compositions unique.
The central figure is a man dressed in historical attire, portrayed with a rigid, mechanical posture, as if he were a marionette or an automaton. His facial expression, with intentionally simplified features and prominent mustache, contributes to the theatrical and humorous tone characteristic of Borghese’s style. The clothing details, with red and blue striped pants and a diagonal sash, recall typical Baroque-era costumes, reinterpreted in a playful, surreal key. The golden frame surrounding the figure is not just a decorative element, but a symbol of “framing” history and tradition, as if to highlight the theatrical dimension of the Quintana.