A me piacciono le copie. Mi piacciono perché diffondono la conoscenza delle opere d'arte. Qualche volta servono per sostituirle. Servono anche a salvare alcuni monumenti importanti dall'aggressione degli agenti inquinanti. Pensiamo alla Porta del Paradiso del Battistero di Firenze, trasportata in un museo e sostituita in loco da una copia. In questo caso la copia salva l'originale. In Giappone si conservano nell'isola di Shikoku moltissime copie di arte occidentale, per la maggior parte italiana. Per i giapponesi, che vivono così lontano dai luoghi dove si trovano gli originali, una visita all'isola costituisce un'occasione straordinaria di conoscenza. Fra i 200.000 visitatori che ogni anno visitano quel museo, non c'è dubbio che molti vorranno poi vedere gli originali. La copia vale in quanto rimanda all'originale, non per sé.
I like copies. I like them because they spread awareness of works of art. This time they serve to replace them. They also serve to save some important monuments from the aggression of polluting agents. Think of the Door to Paradise in Florence, transported into a museum and replaced in loco by a copy. In this case, the copy saves the original. In Japan, very many copies of Western art, mostly Italian, are conserved on the Isle of Shikoku. For the Japanese, living so far from the places where the originals lie, a visit to the island forms an extraordinary occasion for awareness. From the 200,000 visitors to this museum every year, I am sure many will then wish to see the originals. The value of the copy is in referring to the original, not per sé.
Salvatore Sèttis, archeologo e storico dell'arte italiano (n. Rosarno 1941). Professore (dal 1985) di storia dell'arte e dell'archeologia classica presso la Scuola Normale superiore di Pisa, della quale è stato anche direttore (dal 1999 al 2010), è stato visiting professor in diverse università europee e americane, preside della facoltà di lettere dell'università di Pisa (1978-81) e preside della classe di lettere alla Scuola Normale superiore (1986-89). È stato inoltre direttore del Getty research institute for the history of art and the humanities di Los Angeles (1994-99) ed è membro del consiglio scientifico dell'Istituto della Enciclopedia Italiana. Si è occupato soprattutto di storia dell'arte antica, di storia della tradizione classica e di storia dell'iconografia e dell'arte religiosa in Europa dal Medioevo al Seicento. Tra le sue numerose pubblicazioni si ricordano in particolare: Saggio sull'Afrodite urania di Fidia (1966); La "Tempesta" interpretata. Giorgione, i committenti, il soggetto (1978); Archeologia in Calabria. Figure e temi (1987); La Colonna Traiana (1988); Laocoonte. Fama e stile (1999); Le pareti ingannevoli. La villa di Livia e la pittura di giardino (2002); Italia S.p.A. L'assalto al patrimonio culturale (2002); Battaglie senza eroi. I beni culturali fra istituzioni e profitto (2005); Artemidoro. Un papiro dal I secolo al XXI (2008); Artisti e committenti fra Quattrocento e Cinquecento (2010); Contro il degrado civile: paesaggio e democrazia (2012); Costituzione incompiuta: arte, paesaggio, ambiente (2013); Se Venezia muore (2014); Il mondo salverà la bellezza? (2015); Costituzione! Perché attuarla è meglio che cambiarla (2016); Architettura e democrazia. Paesaggio, città, diritti civili (2017). Ha curato inoltre Memoria dell'antico nell'arte italiana (3 voll, 1984-86); Civiltà dei Romani (4 voll, 1990-93); Dosso's Fate. Panting and court culture in Renaissance Italy (con L. Ciammitti e S. F. Ostrow, 1998); I Greci. Storia, cultura, arte, società (4 voll, 1996-2002). Socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei (2001). Dal 2007 al 2009 è stato presidente del Consiglio superiore dei beni culturali.
Salvatore Sèttis, archeologist and Italian art historian (born in. Rosarno, 1941). Professor (from 1985) in art history and classical archeology at Scuola Normale Superiore in Pisa, which he also headed (from 1999 to 2010); he has been visiting professor in various European and American universities, head of the literature faculty in the University of Pisa (1978-81) and head of the literature class at Scuola Normale Superiore (1986-89). He was also director of Getty Research Institute for the History of Art and the Humanities of Los Angeles (1994-99) and is a member of the scientific board of the Institute of the Italian Encyclopedia. He mainly dealt with the history of ancient art, of the classical tradition and of iconography and religious art in Europe from the Middle Ages to the 1600s. He has published widely, in particular: Saggio sull'Afrodite urania di Fidia (1966); La "Tempesta" interpretata. Giorgione, i committenti, il soggetto (1978); Archeologia in Calabria. Figure e temi (1987); La Colonna Traiana (1988); Laocoonte. Fama e stile (1999); Le pareti ingannevoli. La villa di Livia e la pittura di giardino (2002); Italia S.p.A. L'assalto al patrimonio culturale (2002); Battaglie senza eroi. I beni culturali fra istituzioni e profitto (2005); Artemidoro. Un papiro dal I secolo al XXI (2008); Artisti e committenti fra Quattrocento e Cinquecento (2010); Contro il degrado civile: paesaggio e democrazia (2012); Costituzione incompiuta: arte, paesaggio, ambiente (2013); Se Venezia muore (2014); Il mondo salverà la bellezza? (2015); Costituzione! Perché attuarla è meglio che cambiarla (2016); Architettura e democrazia. Paesaggio, città, diritti civili (2017). He also saw to Memoria dell'antico nell'arte italiana (3 voll, 1984-86); Civiltà dei Romani (4 voll, 1990-93); Dosso's Fate. Panting and court culture in Renaissance Italy (with L. Ciammitti e S. F. Ostrow, 1998); I Greci. Storia, cultura, arte, società (4 voll, 1996-2002). Socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei (2001). From 2007 to 2009 he was Chairman of the Higher Board for cultural heritage.
Vedi anche
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